Piero Manzoni
Nel 1961 Piero Manzoni (1933-1963) realizza 90 scatolette di Merda d’artista. Almeno così dice l’etichetta, perché ad oggi è ancora misterioso il reale contenuto della scatolina. Nonostante l’artista non la citi spesso nei suoi scritti, l’opera si inserisce perfettamente nelle ricerche che egli porta avanti sul corpo: infatti l’anno prima Manzoni ha creato il Fiato d’artista, palloncino sigillato su di un piedistallo che contiene il suo respiro; nello stesso 1961 firma i corpi di uomini e donne, rilasciando loro un Certificato d’autenticità, o fa salire chi lo desideri sulle Basi magiche, trasformando dunque in opera d’arte, per qualche minuto o permanentemente, chiunque accetti questo “patto” con l’artista. In uno scritto appena successivo, progetta fiale di Sangue d’artista e corpi morti in cubi di resina, opere che non vedranno mai la luce perché Manzoni muore improvvisamente, non ancora trentenne, per un infarto. Ma la famigerata scatoletta da allora e ancora oggi, come scrive Flaminio Gualdoni nel suo libretto Breve storia della Merda d’artista (Skirà 2014), “continua ad interessarci, intrigarci, irritarci, perché si regge su un’ambiguità insanabile, tra mistico e corporeo, tra alto e basso, tra vitalità e morte. Tra oro e merda”. Il prezzo dell’oggetto infatti è fissato dall’artista in una equivalente quantità di oro: 30 grammi, per l’esattezza. Oggi questa piccola opera birichina ha superato di gran lunga il valore dell’oro ed è sicuramente, a 60 anni di distanza, il lavoro più famoso di Manzoni: viene citata da canzoni e video musicali, è protagonista di libri e film e altri artisti le hanno dedicato omaggi in materiali e misure diverse. Dunque Merda d’artista fa pensare e pone domande profonde, ma anche diverte e invita all’ironia e alla leggerezza. Con questo spirito nasce la fruttuosa collaborazione con Taplab wall covering in occasione dell’anniversario dell’opera, per creare delle wall covering ad hoc, così che gli ambienti possano essere testimoni di uno stile assolutamente contemporaneo e attuale, che abbia però il sapore dei magnifici anni Sessanta italiani, teatro di idee ed energie positive di cui Manzoni è stato certamente tra i protagonisti. Rosalia Pasqualino di Marineo Direttrice della Fondazione Piero Manzoni
In 1961 Piero Manzoni (1933-1963) created 90 cans of Merda d’artista (Artist’s Shit). At least that’s what the label says, because today the real contents of the box are still mysterious. Although the artist does not often mention it in his writings, this work fits perfectly in the research he is carrying on the body. In fact, the year before, Manzoni created the Fiato d’artista (Artist’s Breath), a balloon sealed on a pedestal and containing his breath. Still in 1961 he signs the bodies of men and women, issuing them a Certificate of authenticity, or he raises those who want it on Basi magiche (Magic Bases), transforming into works of art, for a few minutes or permanently, anyone who would accept this “pact“ with the artist. In a following writing he plans vials of Sangue d’artista (Artist’s Blood) and dead bodies in resin cubes; these works will never see the light of day, because Manzoni dies suddenly, not yet thirty years old, from a heart attack. But the infamous box since then and still today, as Flaminio Gualdoni writes in his booklet Short history of the Merda d’artista (Skirà 2014), “continues to interest us, intrigue us, irritate us, because it is based on an irrevocable ambiguity, between mystical and corporeal, between high and low, between vitality and death. Between gold and shit“. The price of the object is set by the artist in an equivalent amount of gold: 30 grams, to be exact. Today this little naughty artwork has far exceeded the value of gold and it is certainly, sixty years later, the most famous work by Manzoni. It is quoted in songs and music videos, it is the protagonist of books and films, and further artists have dedicated it tributes in different materials and sizes. So Merda d’artista makes us think and asks profound questions, but it also amuses and invites us to irony and lightness. In this spirit comes the fruitful collaboration with Taplab wallcovering on the occasion of the anniversary of the work, in order to create ad hoc wallcoverings, so that the spaces could witness an absolutely contemporary and current style, having, however, the taste of the magnificent Italian Sixties, theatre of ideas and positive energies of which Manzoni was certainly one of the main characters. Rosalia Pasqualino di Marineo Direttrice della Fondazione Piero Manzoni